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Fare scuola

Questo è il diario di bordo di un’avventura didattica, cominciata nell'anno scolastico 2017/2018, in una classe Senza Zaino (S.Z.) della Scuola Primaria “F.Positano”, facente parte dell’-I.C.Gallo-Positano 1°circolo- di Noci, in provincia di Bari. Insegno in questa Scuola da 11 anni. I primi 10, mi sono occupata delle aree linguistico-espressiva e antropologica in classi a tempo pieno. L'approccio metodologico è sempre stato prevalentemente laboratoriale, ma applicato in ambienti di apprendimento classici.
Lo scorso anno scolastico, ho intrapreso un nuovo percorso in una classe SZ., come insegnante di italiano e arte, affiancata da valide colleghe, con le quali condivido l'entusiasmo, ma a volte anche l'ansia del nuovo. Ho cominciato a cimentarmi  nell'applicazione delle indicazioni del modello S. Z., con le sue caratteristiche e i suoi valori fondanti e, oltre alla cura e alla configurazione dell'ambiente (fatta in collaborazione con le colleghe della classe) che diventa parte integrante del curricolo,  mi sono ritrovata a rivedere in parte il mio modo di “fare scuola”.
Nella nostra classe, dove non ci sono banchi ma tavoli quadrati, dove l’architettura degli spazi invita a un cambiamento della didattica e offre opportunità di apprendimento diversificate, tutto passa dapprima attraverso le mani, che sono “l'organo dell'intelligenza", rendendo l’apprendimento più consapevole e duraturo. "Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco" - recitava il famoso detto attribuito a Confucio, ma lo sostenevano anche diversi pedagogisti che davano al “fare” un posto preminente nella costruzione del sapere. La stessa Maria Montessori, dalla quale il modello di SZ spesso trova ispirazione, affermava che si apprende prevalentemente per imitazione che per spiegazione.
Questo blog nasce con l'intento di documentare, condividere e scambiare idee e buone pratiche relative al modello SZ., relative soprattutto all’area linguistico-espressiva di cui mi occupo. Sono convinta che rendere pubblico il lavoro svolto, o almeno le attività che si ritengono più significative, rimane utile principalmente a noi stesse, perché ci permette di rivedere il percorso affrontato e di riflettere su ciò che è stato fatto. La condivisione e il confronto, poi, sono occasioni di crescita professionale e, dunque, da sostenere e incentivare.
Molte idee sono state reperite in rete, per poi essere integrate e personalizzate secondo le reali esigenze dei miei alunni e per rimanere più vicine ai loro interessi. (Grazie a chi ha voluto condividerle per primo) Altre sono frutto del lavoro con i bambini, della collaborazione con i genitori, delle mie ricerche, dei miei studi uniti alla mia fantasia e alla mia creatività. La motivazione all'apprendimento che riscontro nei miei alunni, il loro coinvolgimento emotivo, fa sì che ogni giorno la mia azione didattica progredisca e che anch'io diventi una “sperimentatrice costruttiva” di questa bella comunità che è Scuola Senza Zaino.

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Strumenti didattici di gestione e di apprendimento

Gli strumenti didattici sono fondamentali in una classe SZ: fanno assumere all'insegnamento un carattere di laboratorialità.  A questi si affiancano gli strumenti di gestione che consentono agli alunni di prendere consapevolezza, di controllarsi e di responsabilizzarsi. Il pesce del silenzio (per invitare gli alunni al silenzio) - le maestre di legno (rappresentano la maestra quando il gruppo lavora in autonomia e non può richiedere aiuto all'insegnante impegnata in un altro tavolo. Sono state realizzate "rivestendo" dei cucchiai di legno che si usano in cucina)  - il fulmine (simbolo del disappunto della maestra, per l'atteggiamento sopra le righe degli alunni) Il calendario di classe Gli omini che regolano l'uscita in bagno Per segnare le presenze e le assenze (realizzato da una collega del team) Il "condominio" della sintesi sillabica, con tanto di ascensore incorporato, per consentire alle consona...

Procedure

Da: " A scuola Senza Zaino" di Marco Orsi "La regola nella scuola spesso risulta un concetto astratto, lontano, per lo più imposto, poco significativo per gli allievi..." "...in molti casi, una regola è data nella forma del "non fare", cioè proibisce comportamenti, introduce divieti...Tuttavia, è noto come l'insistere sui divieti non faccia intravvedere le strade per i comportamenti positivi..." "In SZ non sono abolite le regole. Il punto è che per renderle significative  bisogna renderle efficaci attraverso i comportamenti concreti, in situazioni specifiche." "Le procedure in particolare sono algoritmi che mettono in successione comportamenti da tenere per raggiungere un determinato risultato." Di seguito, una serie di procedure (istruzioni per l'uso) definite insieme ai bambini:

Scrivere con il corpo, imparare con le storie

Durante le prime settimane dell'anno scolastico, abbiamo avuto un primissimo approccio con le vocali, utilizzando il corpo. In seguito, con la storia di "Alfabetolandia", i piccoli hanno appreso come abbinare tra di loro le lettere dell'alfabeto e formare le sillabe.